Lavorare da casa dà maggiore spazio alle esigenze familiari rispetto alla routine aziendale? Il benessere tra le quattro mura di un ufficio è un’utopia irraggiungibile? Nell’era della welfare community aziendale le risposte a queste domande non sono scontate. Perché?

Perché è in atto una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione della vita d’azienda, a cui anche Time Vision ha detto sì.

Le buone prassi: come fare per realizzare la welfare community aziendale

Partiamo dall’inizio, e cioè dalla diffusione del benessere all’interno dell’azienda. È un argomento di tendenza in questo momento, soprattutto per due motivi:

  • si sta sempre di più concretizzando un modello di lavoro ibrido, in cui la presenza fisica non sarà più un obbligo continuo
  • conseguentemente i luoghi comuni, gli uffici e le aziende in generale modificheranno in parte il loro utilizzo

Assieme a questo, cambierà ovviamente anche il modo di vivere l’azienda da parte del singolo lavoratore. Che, chiamato a fare bene e magari anche meglio senza un controllo continuo, dovrà ritrovare nel posto di lavoro lo stesso “benessere” che ritrova nella sua casa.

Come fare? 

Il benessere aziendale all’interno di una welfare community altro non è che un circolo virtuoso che deve scattare e che deve includere:

  • la motivazione dei lavoratori
  • il coinvolgimento nel lavoro
  • lo sviluppo di nuove conoscenze anche extra aziendali che consentono un approccio migliore al lavoro stesso

La formazione come elemento di base del welfare aziendale

Va da sé che soprattutto la formazione dei dipendenti su tematiche importanti contribuisce a migliorare il benessere finale che è, poi, l’obiettivo di ogni piano di welfare community aziendale.

Per formazione si intende non solo aggiornamento delle competenze di base dei dipendenti di un’azienda, e cioè delle conoscenze che servono per svolgere meglio il proprio lavoro. 

Formazione vuol dire anche istruire ed educare i lavoratori in merito a determinati aspetti che possano rendere più serena non solo la loro permanenza in azienda, ma anche l’equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare. 

Questo lo spunto da cui parte il progetto di welfare community aziendale di Time Vision, in cui i percorsi di formazione dei dipendenti non riguardano solo gli aspetti più vicini alle mansioni e agli obiettivi di mercato dell’azienda, ma anche questioni e tematiche vicine alla vita familiare. 

Temi che, irrimediabilmente, toccano principalmente le donne lavoratrici, chiamate in prima persona alla gestione delle esigenze familiari in base ai ritmi di lavoro.

La welfare community tra gli elementi da inserire nel capitolo gender equality

Ecco perché uno dei primi passi verso la gender equality così annunciata nel sistema aziendale italiano e inserita nel Pnrr del Governo Draghi si traduce anche nella realizzazione della welfare community aziendale. In che modo? 

Con strumenti che aumentino il benessere delle donne durante la loro permanenza al lavoro. 

Una delle preoccupazioni maggiori delle donne lavoratrici, è inutile negarlo, è la gestione dei figli, questo il motivo per cui il percorso di formazione interna di Time Vision prevede approfondimenti su questioni e temi legati al mondo dell’infanzia. 

Parimenti, uno dei principali interrogativi che toccano da vicino gli uomini è proprio la gestione della giornata lavorativa nelle quattro mura domestiche, in totale contemporaneità alla gestione della famiglia e dei figli.

Costruire una welfare community aziendale, insomma, si può. Così come è possibile superare quell’antica separazione, sia di motivazioni che di atteggiamento, tra job-routine e vita privata

Vuoi avviare anche tu un percorso di welfare aziendale nella tua realtà? Compila il form in pagina per una consulenza Time Vision.

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