Mai come oggi, nella Giornata Internazionale sulla sicurezza alimentare, assumono un’importanza centrale i concetti che sono alla base della catena del cibo sicuro.

Obiettivo delle giornate di sensibilizzazione come quella di oggi è di insegnare a tutti come distinguere la qualità del prodotto. O ancora imparare a riconoscere

  • la tracciabilità del prodotto che arriva in casa
  • l’origine degli alimenti
  • e gli eventuali rischi di sicurezza durante le fasi di lavorazione della materia prima.

Questi, tra l’altro, sono anche i temi alla base del lavoro del “food quality manager“, una delle figure più ricercate del momento.

La sicurezza alimentare: le cifre in Italia

La Coldiretti ha lanciato l’allarme: nel 2020, anno della pandemia, per ben 297 volte i prodotti arrivati sulle tavole degli italiani non hanno superato il test di sicurezza alimentare. Per fare un esempio semplice, quasi una volta al giorno, per tutto l’anno, in qualche angolo dello stivale è stata registrata la presenza di prodotti non del tutto sicuri.

Da dove vengono questi prodotti? Stando all’indagine Coldiretti la provenienza dei prodotti che non hanno superato il test di sicurezza alimentare è varia:

  • 51 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale
  • 146 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (49%)
  • 100 da Paesi extracomunitari (34%)

Questo vuol dire una cosa importante: soltanto 2 prodotti su 10 a bassa sicurezza alimentare vengono dal contesto Italia.

L’importanza di esperti del settore della sicurezza

Il made in Italy viaggia, quindi, spedito verso la centralità della sicurezza alimentare. E i dati della Coldiretti dimostrano questa tesi.

L’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green e può contare – riferisce la Coldiretti – sulla leadership indiscussa per la qualità alimentare con 314 specialità Dop/Igp/Stg

Accanto alla materia prima, però, c’è bisogno di figure professionali esperte che sappiano rendere il percorso degli alimenti più sicuro e tutelato possibile.

Le aziende del settore alimentare, infatti, investono sempre più in qualità aumentando credibilità, competitività e fatturati, e ricercando nuove figure professionali: 

  • Quality manager
  • Auditor GDO
  • Responsabile Qualità
  • Auditor sistemi di gestione qualità e sicurezza alimentare
  • Responsabile di laboratorio
  • Tecnico di filiera agroalimentare
  • Risk manager della sicurezza alimentare
  • Consulente HACCP

Tutte figure che rientrano nei percorsi di formazione specifica attivati da Time Vision.

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