Un piano di azioni per ridurre il gender pay gap ancora presente su tutto il territorio nazionale, e di conseguenza in Regione Campania. La cornice nazionale di riferimento è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e, nello specifico, la misura 5 per l’inclusione e la coesione. Descritta nel documento della consigliera di parità della Regione Campania, Domenica Marianna Lomazzo. I dettagli.

Gender pay gap: la cornice nazionale

Come detto, è il PNRR la cornice nazionale entro cui intraprendere tutte le azioni necessarie a ridurre il gender pay gap su tutto il territorio.

Per le imprese che a diverso titolo parteciperanno ai progetti finanziati dal Piano, sono inserite previsioni dirette a condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne. Nei bandi di gara i criteri orientati verso gli obiettivi di parità sono indicati come requisiti necessari e premiali dell’offerta. La Missione 5 “Inclusione e coesione” prevede, inoltre, la definizione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere nelle imprese.

La parità di genere in Regione Campania

Sempre nella relazione della Lomazzo, vengono evidenziate le linee guida che la Campania utilizzerà per ridurre il gender pay gap. Come? Attraverso azioni di sensibilizzazione alle aziende sull’utilizzo della certificazione di parità.

Sono due le fasi di certificazione di parità aziendale:

  • la prima, preventiva, di analisi del contesto
  • la seconda, successiva, di applicazione delle misure.

Nello specifico, la fase preventiva prevede:

  • la misurazione
  • la rendicontazione
  • e la valutazione dei dati relativi al genere presenti nelle organizzazioni (aziende),

La seconda, successiva, prevede invece la promozione di un nuovo modello di organizzazione aziendale improntato alla realizzazione della parità di genere.

Il gender pay gap e la crescita aziendale delle donne

Tra gli interventi necessari a far ottenere alle aziende la certificazione di parità di genere, c’è anche la possibilità per le donne di crescere all’interno dell’azienda, colmando così il gender pay gap.

Si parla, infatti, di “equità remunerativa”, che viene valutata in base a tre indicatori:

  • percentuale di differenza retributiva per medesimo livello inquadramentale per genere e a parità di competenze
  • percentuale promozioni donna su base annua
  • percentuale donne con remunerazione variabile per assicurare la corresponsione del salario variabile in maniera equa
VUOI SAPERNE DI PIÚ?

Utilizziamo i cookie per garantirti la migliore esperienza