Imprese nelle regioni del Mezzogiorno nuove assunzioni e ricerca di professionisti esperti

Raggiungono quota 77mila le assunzioni previste per gennaio nelle imprese del Mezzogiorno. Aumentano gli occupati e diminuiscono i disoccupati e gli inattivi.

Imprese e Mezzogiorno i dati di Anpal e Unioncamere

Unioncamere e Anpal nel loro ultimo rapporto raccontano di segnali importanti di vivacità dell’economia locale dopo la crisi più dura durante la pandemia. Contratti prevalentemente a termine ma sono comunque un dato in controtendenza rispetto al recente passato. L’elemento assai più importante e che merita attenzione e che le aziende fanno fatica a trovare alcuni profili professionali e competenti da assumere e tra questi ci sono i chimici, i fisici, i saldatori, i fabbri, gli ingegneri, operai ed artigiani per le costruzioni o per le installazioni di impianti elettrici.

Sud il mismatch tra domanda e offerta rappresenta un neo per le Imprese

Anche nel Mezzogiorno il mismatch tra domanda e offerta è il vero blocco alla crescita dell’occupazione. La mancanza delle giuste competenze è uno degli elementi che pesa molto sulle assunzioni. O meglio, sulla difficoltà per le aziende di trovare i profili giusti per le competenze richieste. Il cosiddetto mismatch tra domanda e offerta di lavoro pesa sul mercato del lavoro. Almeno un terzo dei quasi 77mila lavoratori richiesti, rischia di non venire coperto. Nel primo trimestre, tra inizi gennaio e fine marzo, sarebbero addirittura 221.100 le opportunità di occupazione offerte dal mercato nelle cinque regioni. Soprattutto in Campania, quasi 86mila, in Sicilia dove sfiorano le 58mila e in Puglia quasi 53.300. Per colmare il gap la risposta resta la formazione continuata e dinamica capace di costruire nuovi saperi e nuove competenze al servizio delle aziende.

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