Il credito d’imposta per la Formazione 4.0? È una misura decisamente utilizzata in questo 2021. Il Ministero del Lavoro ha, infatti, pubblicato il report sull’andamento dei premi di produttività attivati nei primi mesi del 2021.

L’andamento dei premi di produttività si ricava dall’analisi dei contratti aziendali e territoriali che vengono depositati telematicamente.

Il trend del credito d’imposta Formazione 4.0

In questo ragionamento, cosa c’entra il piano Industria 4.0?

C’entra, perché all’interno del piano, una delle tre voci delle agevolazioni per le aziende è proprio il beneficio fiscale, in termini di credito d’imposta in compensazione, per la formazione 4.0 dei dipendenti e anche dei nuovi assunti.

Stando al report del ministero del Lavoro, alla data del 15 Giugno 2021 sono stati depositati
4.134 contratti che contenevano la formazione 4.0.

Credito d’imposta formazione 4.0: bene il sud

Ecco che dal report arriva subito una notizia inaspettata: la risposta alla misura da parte delle aziende del sud è stata molto importante. Bastare pensare che:

  • il 35% del totale dei contratti depositati viene da aziende del Mezzogiorno (quasi 1.450)
  • dal nord arriva una percentuale simile, ossia il 39%
  • ultimo posto nella classifica per il centro Italia, con il restante 26% dei contratti attivati da aziende delle Regioni centrali

Il terziario forte nella formazione 4.0, quasi nulla l’agricoltura

La seconda classificazione inserita nel report riguarda i settori di provenienza dei contratti attivati nel capitolo Industria 4.0, e quindi per la formazione specifica.

È il variegato mondo del terziario ad avere, in pratica, assimilato la stragrande maggioranza dei contratti “in chiave tech e digital” previsti dalla formazione 4.0, con il 61% dei contratti attivati che rientrano, appunto, nei servizi.

Segue, poi, anche se distanziata, l’industria in senso stretto, con il 38% dei contratti attivati. Praticamente nulla, o quasi, la svolta digital e tech del comparto agricolo, che registra soltanto l’1% dei contratti attivati.

Una lettura dei dati?

Cosa si deduce dalla lettura dei dati inseriti nel report del ministero del Lavoro?

Le osservazioni sono due:

  • il gap di formazione, soprattutto in chiave digital, territorialmente viene associato al sud che, però, in questo anno si è dato da fare per colmare i ritardi accumulati negli anni
  • è principalmente il settore dei servizi ad avvertire di più la spinta verso il digital e l’innovazione che, poi, sono i concetti alla base del piano Industria 4.0

Le novità del credito d’imposta per il 2021

l credito d’imposta formazione 4.0 è stato esteso fino al 2022.  Sono state introdotte alcune novità, tra cui l’ampliamento delle spese ammissibili. 

È previsto l’ampliamento delle voci agevolabili, già a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31.12.2020, alle spese del personale non dipendente, ai servizi di consulenza connessi alla formazione, ai costi di esercizio e alle spese generali indirette strettamente inerenti.

Dunque rientrano:

  • le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio;
  • i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
  • le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.

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