Decreto Aiuti 2022, cosa prevede per le aziende? Nei 49 articoli della bozza di documento del Consiglio dei Ministri, c’è ampio spazio per tutta una serie di misure destinate alle aziende. La più importante riguarda l’aumento delle aliquote del credito d’imposta per le aziende che investono nella Formazione 4.0. Una misura confermata per tutto il 2022.

Il tesoretto complessivo a copertura del decreto è di 14 miliardi di euro.

Decreto Aiuti 2022 e credito d’imposta Formazione 4.0

Nell’articolo 21 del Decreto Aiuti 2022 viene spiegata la modifica della gestione del credito d’imposta per la Formazione 4.0, e che vede un miglioramento delle aliquote per le piccole e medie imprese:

  • al 70% delle spese per le piccole imprese
  • e al 50% per le medie imprese

Questo aumento delle aliquote è vincolato a due condizioni che devono verificarsi, e cioè:

  • la formazione deve essere svolta da soggetti individuati con preciso decreto del ministero dello Sviluppo Economico
  • e i risultati delle attività di formazione devono essere certificati

Le misure di sostegno alle aziende

Ma c’è spazio anche per altre misure di sostegno alle aziende nel Decreto Aiuti 2022. Le misure riguardano:

  • Fondo per il sostegno delle attività danneggiate dalla crisi Ucraina
  • Fast track per investimenti strategici
  • Attrazione degli investimenti esteri
  • Fondo IPCEI

Per le aziende italiane che hanno rapporti commerciali con l’Ucraina, danneggiati dallo scoppio della guerra, il Governo ha stanziato un fondo da 200 milioni di euro. Ogni azienda potrà accedere ad un massimo di 400 mila euro se:

  • almeno il 20% del proprio bilancio è legato a rapporti commerciali con l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia
  • e hanno registrato nell’ultimo trimestre un calo di fatturato del 30%

Investimenti strategici e tecnologia nel Decreto Aiuti 2022

Per quanto riguarda gli investimenti strategici del sistema produttivo, il Governo ha previsto un iter amministrativo decisamente snello. Mentre sono stati stanziati 5 milioni di euro all’anno per favorire l’attrazione di investimenti esteri e la rilocalizzazione delle imprese (reshoring) in Italia.

Infine, il capitolo IPCEI e cioè gli investimenti per i settori della microelettronica, delle batterie, dell’idrogeno, del cloud e della salute. Il fondo è stato confermato, e, nello specifico, sarà di:

  • 200 milioni di euro per il 2023
  • e 150 milioni per il 2024
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