Digital e green. Non sono solo i filoni alla base del Fondo Nuove Competenze, ma anche delle professioni del futuro. A dirlo è il rapporto 2023 sul futuro dell’occupazione appena pubblicato dal World economic Forum (Wef) che ha fotografato i trend internazionali del lavoro nei prossimi anni.

Le professioni del futuro

Partiamo da un primo dato: la digitalizzazione oramai spinta in tutti i sistemi produttivi ha portato, in Italia, alla implementazione del Fondo Nuove Competenze. Già arrivato alla terza edizione, pur partendo dal periodo pandemico, il fondo ha avuto da sempre l’obiettivo di spingere le competenze dei lavoratori delle aziende verso una dimensione marcatamente digitale.

In questa edizione del fondo, poi, alle competenze digitali si sono aggiunte anche quelle legate alla sostenibilità, che è il secondo filone scelto dall’Europa per lo sviluppo delle aziende e della loro competitività.

Fondo Nuove Competenze e lavoro

Ecco quindi che non desta meraviglia il fatto che il rapporto sul futuro del lavoro parta da alcuni settori definiti trainanti sull’occupazione del futuro. Tutti settori che hanno a che vedere con i percorsi formativi previsti dal Fondo Nuove Competenze.

Qualche esempio?

  • intelligenza artificiale
  • cyber security
  • big data

Chiunque stia adesso studiando in questi settori troverà senza dubbio una professione assicurata nei prossimi anni all’interno di aziende di qualsiasi settore e dimensione.

Da qui a cinque anni, stando alle previsioni del rapporto del World Economic Forum, cambierà del tutto la geografia delle professioni più richieste. Si creeranno circa 60 milioni di nuovi posti di lavoro. Di questi posti di lavoro, il 25% circa sarà del tutto diverso dalle professioni già esistenti.

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