Il legame tra Fondo Nuove Competenze e formazione aziendale, si sa, è cosa risaputa. Eppure la misura non ha soltanto questo come obiettivo. O meglio, attraverso i percorsi di upskilling e reskilling si interviene anche su altri due aspetti:

  • politiche attive del lavoro
  • innovazione aziendale

Come?

FNC: non solo formazione aziendale?

Lo “strumento” Fondo Nuove Competenze, sebbene con le medesime caratteristiche, ha obiettivi molteplici. Si parte, ovviamente, dalla formazione aziendale che è l’obiettivo principale della misura. Ma è una formazione che può avere obiettivi differenti.

Con i percorsi di upskilling, ad esempio, l’azienda può programmare percorsi di innovazione di processo e di prodotto. Il potenziamento dei livelli di conoscenza e il costante aggiornamento sulle novità di settore consentono, infatti, ai dipendenti d’azienda coinvolti di apportare sicure migliorie sia all’organizzazione generale del lavoro che al prodotto finale stesso.

L’innovazione, in questo caso, è quindi duplice:

  • è di processo, perché l’upskilling porta con sé anche uno snellimento di procedure obsolete e l’introduzione di nuove
  • ed è di prodotto, perché competenze più avanzate consentono di offrire un lungo elenco di plus al prodotto finale.

Fondo Nuove Competenze e politiche attive

Ma c’è anche un secondo obiettivo, legato principalmente al reskilling, ma che ha collegamenti anche con i percorsi di upskilling.

Con il reskilling legato al Fondo Nuove Competenze, infatti, le skills introdotte durante il periodo di formazione non attengono strettamente al settore di interesse e alla mansione dei lavoratori coinvolti. Anzi. L’obiettivo è proprio quello di ampliare le competenze dei singoli dipendenti in una logica “cross”, e cioè legata a settori che sono più o meno vicini a quello in cui operano i lavoratori.

In questo caso, ad esempio, se la rimodulazione oraria prevista dal Fondo Nuove Competenze è anche legata ad un calo di commesse o a un momentaneo momento di difficoltà, i dipendenti coinvolti ottengono maggiori competenze da poter utilizzare in una eventuale nuova ricerca di lavoro.

FNC e la scadenza al 27 marzo

Per tutte le aziende interessate, quindi, ad avviare un percorso di formazione interna legata a tutti e tre gli obiettivi del Fondo Nuove Competenze c’è tempo fino al prossimo 27 marzo.

Almeno questa è la data ufficializzata con decreto Anpal, che, tra le altre cose ha stanziato ulteriori 180 milioni di euro che si aggiungono al miliardo di euro di fondi ReAct-Eu.

Ma la conversione in legge del decreto Milleproroghe ha comunque esteso a tutto il 2023 l’operatività del Fondo Nuove Competenze. Cosa significa? Che quasi sicuramente nei prossimi mesi saranno aperte ulteriori finestre temporali per altre aziende che ancora non sono riuscite ad accedere.

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