Smart Working i manager dicono ”Si”

Non sarà il post pandemia a mandare in soffitta per le aziende lo Smart Working. Il rientro sul posto di lavoro, frutto della campagna vaccinale, e del ritorno ad una vita ”in presenza” non significa, di pari passo, il declino dello smart working. Al termine della pandemia da Covid 19, si prevede un incremento degli smart worker rispetto a due mesi fa. Saranno 4,38 milioni i lavoratori che opereranno almeno in parte da remoto (+8%), di cui :

  • 2,03 milioni nelle grandi imprese;
  • 700 mila nelle pmi;
  • 970 mila nelle microimprese;
  • 680 mila nella Pubblica Amministrazione .

Numeri frutto del lavoro di ricerca dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano

Il lavoro da casa oltre l’emergenza

Gli scenari frutto dello studio dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano ipotizzano che il lavoro da casa rimarrà o sarà introdotto nell’89% delle grandi aziende, in cui aumenteranno sia i progetti strutturati sia quelli informali, nel 62% delle Pubbliche Amministrazioni, in cui prevalgono le iniziative strutturate ma anche molta incertezza sul futuro, e nel 35% delle PMI, fra cui prevale un approccio informale (22%). Per il new normal, finita l’emergenza, le iniziative di Smart Woking evolveranno e la riprogettazione degli spazi di lavoro interesserà il 51% delle grandi imprese.

Smart Working la formazione è uno strumento necessario

Nei mesi terribili della pandemia da Covid 19 lavorare a distanza è stato una necessità. Affrontata alla bene e meglio, ora che invece, questa modalità può essere una scelta per le aziende è bene capire che il primo passo da compiere è puntare sulle competenze e il mindset adeguato per affrontare lo smart working. 

Per rendere efficaci gli strumenti, abbiamo bisogno delle persone giuste che possano rendere il lavoro davvero agile attraverso la propria professionalità, flessibilità, adattamento e buone prassi da seguire.  Gli esperti hanno anche dimostrato che lo smart working, se strutturale e vero, favorisce l’equità e la trasparenza retributiva di genere. Lavoro da casa ”Si” ma con le competenze giuste e percorsi di formazione continua. Ripartire ,così ,dopo il Covid, non sarà difficile.

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