La ripresa economica delle aziende della penisola è ancora lontana. Sono pochi i territori in cui il valore aggiunto dei sistemi economici ha raggiunto i livelli pre Covid. Ad analizzare la situazione è il monitoraggio del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere.

La ripresa economica parte dal Sud

Potrebbe sembrare “strano” ma la ripresa economica più marcata delle aziende arriva proprio dal Sud della penisola.

E’ Enna a registrare incrementi maggiori di valore aggiunto prodotto tra il 2021 e il 2019 (+2,9%), seguita da:

  • Avellino (+2,7%),
  • Benevento,
  • Caserta
  • e Ragusa (+2,2% per tutte e tre le province).

Ma Milano e Bolzano si confermano ai primi due posti per reddito prodotto per abitante, rispettivamente 49.332 euro e 40.817, mentre Bologna (37.276) scalza dal terzo posto Firenze (37.237). Terni è la provincia che scala il maggiore numero di posizioni nella classifica del valore aggiunto pro-capite, passando dal 70esimo al 62esimo posto. In rimonta anche Avellino e Lecco che recuperano quattro ranghi collocandosi rispettivamente all’86esimo e al 27esimo posto.

I settori

È soprattutto l’edilizia, grazie alle misure di sostegno governative, a segnare gli incrementi di valore aggiunto più elevati (+12,6%), con punte superiori al 30% nell’Umbria e in gran parte della Sicilia.

In ripresa economica anche l’industria manifatturiera che pure sfiorando solo il 2%, contribuisce in maniera significativa alla ripresa dato il suo peso sull’economia. A fare più fatica è, invece, il comparto dei servizi (-2,7%) su cui pesa la difficile rimonta delle attività connesse al turismo (-27,2%) con riflessi negativi soprattutto sulle città metropolitane.

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