Sette studenti su 10 che escono da un percorso di formazione professionale trovano lavoro entro 3 anni. A dimostrarlo è il rapporto dell’IINAPP, l’istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Oggetto del monitoraggio INAPP è la cosiddetta filiera lunga della formazione.

Formazione professionale: i risultati della filiera lunga

Ecco, quindi, che la rapida occupabilità rappresenta uno dei risultati della filiera lunga della formazione professionale. Ecco i dati che lo dimostrano: entro i tre anni dal termine della formazione IeFp trova un lavoro

  • il 69,2% dei diplomati
  • e il 62,2% dei qualificati

Ci sono anche altri dati relativi ai risultati della formazione professionale in chiave occupazionale. A due anni di distanza dal conseguimento della specializzazione con l’Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), ad esempio, la quota di occupati è del 64%.

E poi, ancora:

  • l’80% di coloro che lavorano ha trovato occupazione entro un anno dalla fine del corso
  • il tasso di occupazione a un anno dal diploma per gli Istituti tecnici superiori (ITS) è dell’83%

L’analisi dei dati

A commentare i dati è il presidente INAPP Sebastiano Fadda:

Appare evidente come tali filiere non si trovino a vivere la criticità tipica di altre componenti del sistema educativo nazionale, il cui tradizionale limite è costituito dalla debolezza del legame fra formazione e lavoro. Al contrario, questo legame costituisce la principale chiave del successo di queste tipologie di percorsi. Il mondo imprenditoriale guarda infatti con grande attenzione a questi percorsi che costituiscono un bacino di reclutamento delle professionalità tecniche di livello iniziale e intermedio.

Le cose ancora da migliorare nei percorsi di formazione professionale

Non è tutto oro quello che luccica, ovviamente. La filiera lunga della formazione professionale trova ancora oggi due elementi di scoraggiamento da superare:

  • la diseguaglianza territoriale di progetti e percorsi
  • e il retaggio socio culturale sul valore dei percorsi di formazione

Nel primo caso, il problema da superare è la differenza di programmazione, ad esempio, tra le regioni del nord e quelle del sud. Le differenze non riguardano solo i contenuti e i percorsi di formazione in sé, ma anche il tipo di relazione con il sistema delle imprese e, quindi, gli sbocchi occupazionali.

Il secondo problema è di natura sociologica e culturale e riguarda la difficoltà, spesso, di accettazione da parte delle famiglie degli studenti di percorsi di studio professionali. Capita ancora che i genitori preferiscano il classico percorso universitario.

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