Buone notizie per le aziende del Mezzogiorno. Tra gli incentivi alle imprese in bilico c’era, infatti, la Decontribuzione Sud. È arrivato, però, il via libera dell’Europa per la proroga della misura fino a dicembre 2022.
Ci sono, quindi, ancora sei mesi per le aziende del Sud per usufruire delle agevolazioni previste. Quali sono? Ecco il dettaglio.
Decontribuzione Sud: ok alla proroga
La proroga fino al 31 dicembre 2022 della Decontribuzione Sud tra gli incentivi alle imprese del Mezzogiorno è la seconda proroga concessa dalla Commissione Ue alla misura, che era tecnicamente operativa fino alla fine di giugno.
Da venerdì 1 luglio, quindi, le aziende con sede in:
- Sicilia,
- Sardegna,
- Puglia,
- Calabria,
- Basilicata,
- Campania,
- Umbria,
- Abruzzo
- e Molise.
possono continuare ad utilizzare l’incentivo. Come chiederlo? Semplicemente attraverso i flussi UNIEMENS.
Le prospettive future
La Decontribuzione Sud è una delle misure maggiormente utilizzate dalle aziende dal 2020 ad oggi, e ha un “peso specifico” annuo di 5 miliardi di euro.
Sono tuttora in corso trattive con l’Unione europea per estendere l’esonero fino al 31 dicembre 2029. La percentuale di contribuzione sgravabile per la decontribuzione sud è pari al:
- 30% fino al 31 dicembre 2025
- 20% per gli anni 2026 e 2027
- 10% per gli anni 2028 e 2029.
Cosa è la Decontribuzione Sud?
Pur non essendo un vero e proprio incentivo all’occupazione, la Decontribuzione Sud si traduce come uno sgravio contributivo generale che le aziende applicano a tutti i propri dipendenti che abbiano un contratto di lavoro subordinato.
Le regione incluse, in base a tali parametri, sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Umbria, Abruzzo e Molise.
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