Aziende 1,2 milioni di posti da coprire entro ottobre

Sono pochi i profili adeguati per coprire entro ottobre le richieste che giungono dalle aziende. Il monito arriva dal Bollettino Excelsior Informa realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal. Turismo, manifatturiero e costruzioni i settori in ripresa non male l’area dei servizi.

I profili richiesti e il gap della formazione

Formati e competenti nel loro settore è questo l’identikit dei lavoratori ricercati dalle aziende nel bimestre che va da settembre ad ottobre 2021. Difficili per assenza di adeguata formazione risultano da reperire, così come emerge dalla ricerca fatta da Unioncamere ed Anpal, le figure tecniche. scorrendo le pagine del Bollettino Excelsior emerge: la difficoltà di reperimento delle figure ricercate dalle imprese si mantiene elevata e si
attesta al 32,7%. Sono difficili da reperire in particolare le figure professionali da inserire
nell’area aziendale:

  • “Sistemi informativi” (difficili da reperire il 59,6% dei candidati
  • ricercati);
  • “Installazione e manutenzione (48,3%)
  • “Progettazione e sviluppo” (46,2%).

Le figure più ricercate

Informatici, ingegneri, operai specializzati sono in cima alla top ten delle richieste dei profili professionali che giungono dalle aziende. Le figure professionali di più difficile
reperimento riportate nel Borsino delle professioni sono:

  • Artigiani e operai specializzati (60,6%);
  • Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (58,7%);
  • Artigiani e operai specializzati nella installazione e
    manutenzione attrezzature elettriche e elettroniche (58,5%);
  • Tecnici in campo ingegneristico (53,0%).

Il ruolo della formazione

Nel trimestre agosto-ottobre le imprese avevano messo in programma di assumere 1,2 milioni di lavoratori (+13,8% rispetto all’analogo trimestre 2019). Archiviata, in parte, le fase estiva, settembre e ottobre saranno i mesi con il vento in poppa per i lavoratori specializzati che cercano un’occupazione nel settore dei servizi e non solo. Digitale, intelligenza artificiale, economia circolare e sviluppo sostenibile sono i bisogni concreti delle imprese e delle aziende italiane. Ecco perchè la formazione diventa la sola chiave per incentivare nuovi ingressi nel mondo del lavoro ma anche per rivitalizzare tutte quelle figure professionali ancora attive, ma rese obsolete dal progresso.

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