Domanda e offerta di lavoro: come superare i motivi del mismatch

Domanda e offerta di lavoro: quante volte queste due parole non si sono incontrate, generando occasioni di lavoro perse. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è uno dei problemi più frequenti che le aziende stanno vivendo in questi ultimi anni.

Soprattutto adesso, alla fine della pandemia, con la ritrovata necessità delle aziende di aver personale con competenze che, prima del 2020, probabilmente non esistevano nemmeno.

Perché domanda e offerta di lavoro non si incontrano

È il concetto di competenza ad essere alla base del mancato dialogo tra domanda e offerta di lavoro. In tutti i bollettini statistici dell’Anpal ad esempio emerge sempre un dato:

• la mancanza di competenze giuste causa la mancata assunzione di giovani e non all’interno delle aziende.

C’è, però, da chiedersi: cosa vuol dire esattamente mancanza di competenze?

Sono diverse, infatti, le competenze che un’azienda richiede ai propri candidati, e non sempre riguardano lo stretto ambito del lavoro. Esempi?

• la lingua inglese
• l’utilizzo delle tecnologie
• l’incapacità di lavorare in gruppo o analizzare i problemi

Le parole del ministro Bianchi

Il problema della mancanza di competenze come blocco delle assunzioni può essere risolto soltanto con una formazione mirata. Questa è l’idea di base dei progetti di Its Academy che si stanno moltiplicando in tutta la penisola.

Un punto di incontro tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, che consente appunto di ridurre al minimo il rischio del mancato dialogo tra domanda e offerta di lavoro.

Così spiega a Industriaitaliana.it il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi

nelle professionali è necessario aumentare le competenze trasversali dei ragazzi, rafforzando i character skill (caratteristiche della personalità che riguardano la sfera emotiva e psico-sociale, ndr.) che influenzano la qualità delle relazioni e del lavoro di gruppo.

E dobbiamo favorire complementarietà e multidisciplinarietà, in modo tale che gli studenti abbiano una diffusa istruzione digitale che permetta non soltanto di utilizzare gli strumenti presenti, ma di avere la capacità continua di aggiornamento delle tecnologie