E la formazione continua, sia dei lavoratori che degli studenti, la chiave di volta per la ripresa dell’economia italiana. E’ il contenuto dell’intervento della ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, a DigitEconomy 24.

I pilastri della formazione continua

La formazione continua, per la ministra Dadone, deve riguardare sia i giovani che le aziende. Tra i tanti strumenti messi a disposizione, per la ministra delle Politiche Giovanili, un ruolo a parte va dato al Fondo Nuove Competenze.

Attraverso lo strumento voluto dal Ministero del Lavoro e gestito dall’Anpal, infatti, le aziende avviano percorsi di formazione su misura per le proprie esigenze e, quindi, per i propri lavoratori beneficiando di importanti risparmi sui costi delle ore di lavoro destinate alla formazione stessa.

Ecco perché, ad un mese dalla scadenza per la presentazione delle domande, da più parti sta arrivando l’appello al Governo su un rifinanziamento immediato e su una operatività praticamente da rendere strutturale e continua.

Per la Dadone, infatti, come si legge nel suo intervento,

Esiste una osmosi tra ciò che si riceve e ciò che si può dare sulla quale diventa importante investire per puntare ad una crescita condivisa e positiva soprattutto per le nuove generazioni che stanno dimostrando più di chiunque altro di essere resilienti. 

I tre livelli della formazione

Stando al discorso della ministra per le Politiche Giovanili, sono tre i livelli necessari alle aziende a ai lavoratori per dettare i ritmi della ripresa:

  • up-skilling, ossia il potenziamento delle competenze già in uso dai lavoratori nelle loro mansioni, e che serve a migliorare quanto già sanno fare
  • re-skilling, ossia l’ampliamento delle competenze, in modo da rendere il lavoratore capace d svolgere una mansione vicina alla propria di origine, ma comunque diversa
  • cross-skilling, e cioè lo sviluppo delle cosiddette competenze trasversali che servono soprattutto per far cambiare l’approccio al lavoro da parte dei dipendenti

Neet e tlc: capitoli a parte per la formazione

La ministra Dadone nel suo intervento ha, poi, posto l’attenzione su due aspetti specifici e cioè

  • il ruolo delle tlc nello sviluppo delle competenze di domani
  • la formazione dei Neet

Per quanto riguarda il primo punto, ossia le telecomunicazioni si parla di circa 1 miliardo di investimenti previsti per la rivoluzione digitale del comparto fino al 2025 e per la necessaria formazione digitale continua dei lavoratori.

Le stime comunicate dalla Dadone parlano di oltre 100.000 tra lavoratori e lavoratrici che nei prossimi anni dovranno necessariamente aggiornare e potenziare in chiave 4.0 le proprie competenze, attraverso un percorso di formazione 4.0.

Ragionamento simile, di formazione continua, che dovrà essere rivolto anche ai Neet, ossia agli under 30 che non studiano e non lavorano. In questo caso, l’obiettivo della ministra per le Politiche Giovanili è proprio la creazione di percorsi formativi specifici e innovativi che incentivino le aziende alle assunzioni.

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