Le aziende siano presenti nella fondazione delle ITS Academy del futuro per azzerare le distanze tra formazione e lavoro dei giovani. Parte da qui il progetto di riforma degli istituti tecnici superiori che ha avuto l’ok da parte della Camera. Ma quale sarà il ruolo delle aziende nelle Academy del futuro?

Il ruolo delle aziende nel passaggio tra formazione e lavoro

Il passaggio tra formazione e lavoro è spesso traumatico per i ragazzi che, seppur formati, non riescono a trovare occasioni di lavoro adatte, o, viceversa. le aziende non riescono ad individuare candidati idonei.

Insomma, quello che viene spesso definito mismatch tra domanda e offerta di lavoro si traduce in un mancato contatto efficace tra aziende e candidati. Ecco perché nella riforma degli Its si parla di una maggiore presenza delle aziende. Ma in che modo?

  • nella fondazione degli stessi istituti, in forma singola o attraverso reti di impresa che appartengono alla stessa filiera
  • e nel corpo docente

In realtà, già oggi il 70% del corpo docente viene dal mondo aziendale. Per il futuro l’idea è di far insegnare soltanto professionisti che abbiano maturato almeno 5 anni di esperienza di lavoro in un determinato settore affine all’indirizzo dell’istituto.

Connubio formazione e lavoro: gli investimenti

Oltre alla riforma concettuale, si ragiona già di fondi per la realizzazione di queste Its Academy che dovranno azzerare le distanze tra formazione a lavoro.

Ci sarà un fondo specifico, con una dotazione di

  • 68 milioni di euro per il 2021
  • e altri 48 milioni per il 2022

L’obiettivo della riforma delle Its Academy? Raddoppiare il numero di iscritti.

E c’è un motivo anche pratico, sempre relativo al delicato passaggio tra formazione e lavoro, ossia la percentuale di occupabilità dei diplomati degli Its. Che, stando agli ultimi dati, è davvero molto alta.

Lavoro dopo il diploma in un Its? In poco tempo

Ad un solo anno dal titolo, la percentuale di occupati che viene fuori da un Its è in media dell’80%, con dei picchi che arrivano al 100%.

Nel 92% dei casi, poi, dei casi il lavoro raggiunto è assolutamente vicino e coerente con il percorso di studi.

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