Per Banca D’Italia il mercato del lavoro e l’occupazione sono in ripresa

Banca D’Italia e Ministero del Lavoro nelle comunicazioni obbligatorie in cui si commenta
l’andamento del numero di posizioni di lavoro alle dipendenze analizzando le tendenze nazionali e locali confermano la ripresa del mercato del lavoro .

Intensificata la creazione dei posti di lavoro

Nella nota aggiornata allo scorso 30 Giugno si evince che :

”La dinamica occupazionale, in ripresa già dalla fine di aprile, si è nettamente rafforzata nei due mesi successivi, favorita dai progressi della campagna vaccinale e dalla conseguente graduale rimozione
dei vincoli alle attività economiche”.

Un risultato che se paragonato ai mesi scorsi apre scenari meno foschi sulla ripresa economica del paese. Da gennaio a giugno sono stati creati 719.000 posti di lavoro,
oltre il 12 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Mercato del lavoro a guidare la classifica sono i contratti a tempo determinato

Sono i contratti a termine a trainare , secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Banca d’Italia, a fare da traino alla ripresa.Come si legge dalla nota diffusa:

”Nei soli mesi di maggio e giugno sono stati creati 520.000 posti di lavoro a tempo determinato, portando il numero complessivo dei nuovi contratti a termine attivati dall’inizio dell’anno, al netto delle
cessazioni, a circa 611.000, 245.000 in più rispetto al 2019

Ripartono anche i servizi

Dopo l’industria è il settore dei servizi a rimettersi in carreggiata. In questo settore la percentuale di aziende “attive” (55,3%) è superiore di gran lunga a quella delle “inattive”. Seguono a ruota ma con modalità diverse il settore del turismo e quello del commercio. Lo scorrere positivo del settore privati ha favorito, tra le altre cose, la riduzione del divario di genere nelle dinamiche occupazionali. Il numero di posti di lavoro occupati da donne è cresciuto, dal 1° gennaio al 30 giugno 2021, di 290.000 unità.

Sul fronte mercato del lavoro, almeno per i contratti a tempo determinato, le statistiche segnano numeri positivi molto possono fare , poi, sia i lavoratori che le aziende per rendersi gli uni ”appetibili” le altre ”competitive”. Formarsi e innovarsi rappresentano la soluzione per non restare indietro .

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