Sebbene rientri tra le misure ancora “sperimentali”, il contratto di espansione ha registrato un vero e proprio boom nei suoi primi mesi di operatività. A fare il report, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Ecco i dati.
Contratto di espansione: i dati
Nei primi nove mesi del 2022 gli accordi industriali che prevedevano contratti di espansione sono stati 37, con un totale di oltre 33mila lavoratori coinvolti. Paragonando i risultati del 2021, anno dell’introduzione ufficiale, il report del ministero dimostra che l’applicazione dei contratti si è praticamente triplicata, visti gli originari 11mila dipendenti coinvolti.
Come è cambiata la disciplina
Lo abbiamo specificato dall’inizio: si tratta di una misura sperimentale. E, come tale, in costante aggiornamento.
Cosa è cambiato in questi mesi? Sono tanti i dettagli modificati:
- la dimensione delle aziende che possono usare i contratti di espansione, sceso nell’arco dei mesi a 50 unità
- estensione anche alla cassa integrazione straordinaria per 18 mesi per i lavoratori esclusi dallo scivolo pensionistico
- e validità del contratto anche per le assunzioni
Anche l’INPS ha specificato alcune questioni operative sull’applicazione della misura, come , ad esempio, la possibilità per le aziende di avviare un unico piano di esodo annuale. Per quest’anno, le aziende avranno tempo fino al prossimo 15 novembre.
Cosa sono i contratti di espansione?
Ma cosa sono i contratti di espansione 2021? Esiste un esempio pratico? La misura, introdotta nel 2019 nel decreto Crescita altro non è che uno strumento per la riorganizzazione delle aziende in chiave tecnologica su determinate leve:
- scivolo pensionistico fino a 5 anni per i lavoratori che accettano la proposta
- riorganizzazione dell’orario di lavoro
- un piano parallelo di assunzioni di risorse giovani e specializzate con competenze adeguate
- un progetto di formazione interna del personale per l’aggiornamento delle skills, soprattutto digitali