Sempre più aziende ospitano giovani per avvicinarli al mondo del lavoro attraverso i tirocini extracurriculari. Stando ai dati dell’ultimo rapporto Anpal, nel 2019 le aziende che hanno detto sì a questa particolare forma di politiche attive del lavoro sono state 160mila in tutta la penisola. E i giovani coinvolti in percorsi di inserimento lavorativo oltre 335mila.

Politiche attive del lavoro: i dati dei tirocini

Il rapporto Anpal lascia una fotografia chiara anche del trend di tirocini degli ultimi cinque anni, e cioè a partire dal 2014. I dati mostrano con chiarezza una cosa: con il trascorrere del tempo le aziende hanno compreso la centralità dell’uso di politiche attive del lavoro, per due motivi:

  • per aumentare il livello di competenze di base e avviare un percorso di potenziamento delle conoscenze interne
  • per innescare processi di innovazione legati alle nuove tecnologie e alle relative skills

Ecco che, infatti, la crescita è stata importante. Se, infatti, nel 2014 il 7,1% delle aziende della penisola aveva scelto politiche attive del lavoro e, nello specifico, i tirocini, a distanza di cinque anni la percentuale è arrivata al 10,7%.

I contratti attivati dalle politiche attive del lavoro

L’analisi statistica Anpal non si limita a contare le aziende che ospitano tirocini extracurriculari e i relativi giovani coinvolti. Perché, in questo caso, sarebbe soltanto un elenco di presenze senza alcun significato reale sul mondo del lavoro.

L’elemento importante da analizzare per l’efficacia delle politiche attive del lavoro è legato ad una domanda: quanti tirocini sono diventati contratti di lavoro? Anche in questo caso il trend è in discesa. Vediamo perché:

  • nel 2015 il 35,5% delle aziende con almeno un tirocinante, non aveva avviato nessun contratto
  • nel 2019 la percentuale è scesa al 27%.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire che il connubio tirocinio-contratto di lavoro è sempre più stretto. E che sempre più tirocini, se organizzati in un certo modo, diventano occasioni reali di occupazione giovanile.

I settori più “sensibili” ai tirocini

Ma quali sono i settori maggiormente ricettivi ad accogliere tirocinanti e, in generale, politiche attive del lavoro? L’indagine Anpal fornisce una chiara classifica:

  • Attività professionali, scientifiche e tecniche (40,3%)
  • Servizi di informazione e comunicazione (37,9%)
  • Attività finanziarie e assicurative (34,8%)
  • industria in senso stretto (27,4%)

Le politiche attive del lavoro e i vantaggi per le imprese

Le politiche attive del lavoro e, nello specifico, i tirocini formativi in azienda sono uno strumento ideale non solo per l’atavico problema del “ricambio generazionale” all’interno delle aziende dopo le consuete e periodiche ondate di pensionamenti. Ma, per le aziende, rappresentano anche una fonte di incentivo e agevolazione reale.

L’esempio di Garanzia Giovani per le aziende

Garanzia Giovani è un chiaro esempio di quanto descritto fino ad ora. Per le aziende, infatti, si traduce in tutta una serie di incentivi ed agevolazioni legate, però, al passaggio tra la fine del tirocinio e l’avvio del contratto di lavoro.

In mezzo a queste due fasi c’è la necessaria formazione, che ha proprio l’obiettivo di inserire in azienda persone già dotate delle competenze necessarie allo svolgimento della propria mansione. È questo un esempio di come le politiche attive del lavoro non servano solo a chi cerca un’occupazione, ma anche alle aziende che possono diventare più competitive.

Se sei interessato anche tu ad attivare politiche attive del lavoro, compila il form in pagina. I consulenti di Time Vision avranno la risposta più adatta alle tue esigenze.

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