C’è uno spazio specifico dedicato ai disoccupati o ai cosiddetti lavoratori svantaggiati nel Piano nazionale Nuove Competenze approvato in settimana dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Vediamo i dettagli.

Le misure del Piano Nuove Competenze

Il Piano Nuove Competenze, si sa, è rivolto sia ai lavoratori, che agli studenti e a chi si trova senza una occupazione.

Per ognuna di queste categorie, infatti, ci sono precisi programmi con la relativa dote finanziaria:

I destinatari

Sono sei le categorie di lavoratori “fragili” a cui si rivolge il piano nazionale nuove competenze:

  • i beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e cioè che avranno nei prossimi 12 mesi una riduzione delle ore di lavoro di almeno il 50%
  • ma anche i cassintegrati in assenza di rapporto di lavoro. In questa categoria rientrano i disoccupati percettori di Naspi (indennità di disoccupazione spettante ai lavoratori dipendenti) oppure di Dis-Coll (indennità di disoccupazione spettante ai lavoratori parasubordinati);
  • i percettori di reddito di cittadinanza
  • i cosiddetti lavoratori vulnerabili. E cioè i Neet, gli over 55, le donne in condizioni svantaggiate, i lavoratori disabili
  • i disoccupati, e cioè che non lavora da almeno sei mesi
  • e, infine, i lavoratori con redditi talmente bassi da essere sotto la soglia di capienza fiscale.

I dettagli del piano

Individuati gli obiettivi prioritari, il ministero del Lavoro ha spiegato anche gli strumenti con cui il piano formerà queste tipologie di lavoratori:

  • si rafforzerà la formazione professionale
  • e saranno introdotti livelli di qualità sia per i processi di upskilling che di reskilling delle competenze.

Il futuro della formazione professionale, dunque, sarà definitivamente all’insegna della qualità dei contenuti e delle competenze che saranno generate.

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