E’, almeno su carta, la novità del decreto Sostegni bis: il contratto di rioccupazione rappresenta una delle risposte alla fine del blocco dei licenziamenti. Stanno iniziando, però, i primi dubbi sulla validità della misura: ecco un esempio concreto del risparmio per le aziende.

Contratto di rioccupazione: l’esempio concreto

L’esempio concreto di calcolo dei risparmi delle aziende in caso di attivazione del contratto di rioccupazione viene da una analisi condotta dalle elaborazioni del Sole 24 Ore del Lunedì.

L’analisi ha preso in considerazione il valore medio di risparmio in caso, per esempio, di contratto di rioccupazione nel settore del commercio e della ristorazione. E le cifre sono le seguenti:

  • 16,3% del costo del lavoro mensile per i commessi
  • 21,7% per i camerieri

Il risparmio c’è e riguarda l’aspetto contributivo per i primi sei mesi di formazione “obbligatoria” alla quale sarà assegnato il candidato. L’incentivo scatta, però, solo nel momento in cui c’è il passaggio da formazione a contratto a tempo indeterminato. In caso contrario, l’azienda dovrà pagare regolarmente tutti i contributi.

Perché conviene?

E’ la domanda che si pongono tutte le aziende che hanno iniziato a leggere gli elementi della misura. Di tempo per approfondire la questione ce ne è, visto che il decreto Sostegni bis ancora non ha un corpo scritto definitivo.

Sta di fatto che sicuramente questo incentivo ha un vantaggio indiscusso: il contratto di rioccupazione è cumulabile con tutti gli altri incentivi presenti e funzionanti: da quello per le assunzioni di donne a quello per gli under 36, fino ad arrivare agli over 50 e ai Neet iscritti a Garanzia Giovani o alle misure agevolate per le assunzioni al sud.

Sblocco dei licenziamenti: due step per il futuro?

Senza dubbio è questo il tema del momento: gli aggiornamenti delle ultime ore parlano di un ritorno ai due step temporali per il progressivo rientro dalla misura, e cioè:

  • il 30 giugno per tutte le aziende
  • per le aziende in difficoltà resta la possibilità di attivare la cassa integrazione ordinaria dal primo luglio

Quest’ultimo punto ha, però, una specifica, che è la seguente:

senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021 con l’impegno a non licenziare per tutto il periodo in cui ne usufruiscono.

Il pacchetto lavoro al vaglio del Governo

Il contratto di rioccupazione rientra nel pacchetto lavoro pensato dal ministero del Lavoro e che sarà l’argomento portante del decreto Sostegni bis.

Nella bozza di decreto Sostegni bis in dirittura d’arrivo, sono 4 gli interventi che rientrano nel pacchetto lavoro contro lo stop al blocco dei licenziamenti:

  • contratto di rioccupazione
  • modifiche al contratto di solidarietà
  • ampliamento dei contratti di espansione
  • misure straordinarie per turismo e commercio

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