La manovra di bilancio per il 2022 (qui il testo in pdf) ha introdotto molte novità in merito alle politiche attive del lavoro. I dettagli sono stati illustrati dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ecco le principali novità introdotte:

  • contratto di espansione
  • patti territoriali per la transizione digitale
  • il programma GOL
  • la formazione finanziata dai fondi interprofessionali

Il contratto di espansione nelle politiche attive del lavoro

Le politiche attive del lavoro inserite nella manovra di bilancio prevedono, innanzitutto, un’estensione del contratto di espansione.

La manovra consente di allargare le maglie del contratto da 3 punti vista:

  • utilizzo del contratto in aziende con 50 dipendenti
  • estensione anche alla cassa integrazione straordinaria per 18 mesi per i lavoratori esclusi dallo scivolo pensionistico
  • e validità del contratto anche per le assunzioni

Il contratto di espansione viene prorogato per il 2022 e il 2023 e prevede, al suo interno, un mix di interventi e cioè formazione, trattamenti di sostegno al reddito, meccanismi di prepensionamento, nuove assunzioni.

Il programma GOL e i patti territoriali per la transizione digitale

I patti territoriali per la transizione digitale sono una delle novità principali della manovra di bilancio. Ogni patto territoriale, infatti, è formato da:

  • istituzioni,
  • enti locali,
  • centri di ricerca
  • e aziende

e ha l’obiettivo di spingere le aziende di un determinato territorio verso la totale digitalizzazione.

Per fare questo servono, ovviamente, lavoratori competenti e formati. Qui si inserisce l’uso delle politiche attive del lavoro legate al programma GOL che consente non solo di inserire nelle aziende nuovo personale qualificato e formato, ma anche di potenziare le conoscenze dei dipendenti già assunti.

Politiche attive del lavoro e formazione: il ruolo dei fondi interprofessionali

La manovra di bilancio 2022 modifica e, se vogliamo, potenzia il ruolo dei fondi interprofessionali nei processi di formazione. In che modo?

Per le aziende che attivano percorsi formativi proprio in favore dei lavoratori in cassa integrazione, ad esempio, arrivano precisi incentivi economici.

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