L’esempio concreto di applicazione dell’outplacement arriva dalla provincia di Bergamo. E, più precisamente, da una industria di prodotti chimici per l’agricoltura che fa parte di un gruppo internazionale. La crisi ha colpito anche lì, ipotizzando per il 2021 una produzione non superiore al 40% rispetto ai ritmi pre pandemia. I lavoratori a rischio occupazione erano 46.

Le fasi prima dell’outplacement

I tentativi tra azienda e sindacati sono stati tanti, fino ad arrivare alla richiesta dell’assegno di ricollocazione per le 46 persone fuori organico. Ma la trattativa non si è chiusa. Ci sono stati incontri su incontri, prima di arrivare alla firma di un accordo che aveva alla base l’outplacement.

I dettagli operativi dell’accordo raggiunto

Con quali caratteristiche? L’azienda si è impegnata a cercare altre aziende interessate ad assumere i lavoratori fuori organico – l’outplacement vuol dire, infatti, ricollocazione – mettendo delle condizioni ben precise:

  • nei primi 12 mesi del nuovo lavoro, sarà comunque l’azienda di Bergamo a pagare la metà degli stipendi dei lavoratori
  • possibilità, per i lavoratori fuori organico, di avere degli incentivi e formazione gratuita nel caso in cui volessero mettersi in proprio
  • supporto di società specializzate nella ricerca di un nuovo lavoro
  • per i lavoratori prossimi alla pensione nei prossimi 3 anni, poi, l’azienda ha previsto uno scivolo pensionistico pari alla somma delle mensilità che mancano
  • mentre, infine, per chi la pensione non la matura l’outplacement si traduce in un incentivo all’esodo proporzionato all’anzianità di servizio.

La rete di aziende coinvolte

Ma l’accordo tra aziende e sindacati ha previsto anche un ulteriore fase: quella di scouting, ossia di ricerca di aziende vicine – geograficamente o di settore – disponibili ad assumere il personale fuori organico.

All’appello hanno risposto 16 imprese che hanno contribuito a rafforzare la rete dell’outplacement proposto dall’azienda di Bergamo.

Cosa è l’outplacement e perché è utile anche alle aziende

L’esempio dell’azienda di Bergamo fa capire una cosa: l’importanza di strumenti, come l’outplacement, in grado di garantire una seconda possibilità ai lavoratori che vanno fuori organico per via di crisi aziendali improvvise o strutturate.

La ricollocazione dei lavoratori che escono dall’organico di un’azienda è una procedura gestita dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Quali sono i vantaggi per l’azienda che sceglie lo strumento dell’outplacement?

  • Si tratta di una scelta eticamente ed economicamente responsabile, per gli stakeholders interni ed esterni.
  • Consente una gestione positiva dell’azienda e del clima al suo interno.
  • Definisce una riduzione dei costi previsti per il contributo dei lavoratori in uscita.
  • Ottimizza i tempi e i costi del contenzioso legale per le procedure di licenziamento.

L’outplacement di Time Vision

Il programma di Outplacement di Time Vision prevede una durata media di 12 mesi.

In questo intervallo di tempo, Time Vision assiste il candidato nella ricerca di una nuova occupazione mettendo a disposizione competenze e strumenti:

  • un supporto logistico e di segreteria (uffici e/o postazioni attrezzate)
  • una metodologia efficace per la ricerca attiva
  • un consulente professionale o un coach per assistere il candidato nel percorso di reinserimento
  • materiale e documentazione a supporto dell’attività di consulenza
  • database e network (informazioni e relazioni) utili ad entrare in contatto con il mercato del lavoro.

Se vuoi conoscere ulteriori dettagli del servizio di outplacement compila il form in pagina: i consulenti Time Vision sapranno indicarti il percorso più in linea con le tue esigenze.

Utilizziamo i cookie per garantirti la migliore esperienza