Apprendimento permanente e formazione continua: due parole che poco piacciono agli adulti italiani. A rilevarlo è lo Skills Outlook 2021 stilato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che analizza, Paese per Paese, il livello delle competenze e l’attitudine alla formazione continua e all’apprendimento.

Competenze e formazione? No, grazie

È questo uno dei primi dati che viene fuori dal report Oecd: l’Italia occupa una delle posizioni più basse a livello europeo per quello che riguarda le competenze. Ma non si tratta dei giovani, e, quindi, degli studenti.

Il problema riguarda gli adulti. Il problema è il seguente: in Italia, il 70% degli adulti:

  • non partecipa a percorsi di istruzione e formazione
  • non è disposto a partecipare alle opportunità di apprendimento che sono attualmente disponibili

I numeri del gap di competenze e formazione in Italia durante la pandemia

I numeri del gap di competenze e formazione in Italia sono preoccupanti: il tasso di adulti non coinvolti in formazione e potenziamento delle competenze è più alto della media di tutti i Paesi dell’area Ocse, che si ferma – si fa per dire- al 50%.

Con la pandemia, qualcosa è cambiato, ma non nel senso che tutti si aspetterebbero: prima del Covid ogni italiano adulto trascorreva in media 4 ore a settimana nell’apprendimento informale, rispetto alle 5 ore a settimana in media degli altri paesi OCSE.

Durante la fase di lockdown, con le aziende chiuse fisicamente, la media settimanale di ore di formazione, in Italia, è scesa a 3.

Formazione continua e apprendimento: la classifica Ocse

L’analisi dello Skills Outolook 2021 stilato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico porta anche ad un altro risultato: il confronto dei livelli di competenze e formazione continua italiani rispetto alle medie degli altri Paesi.

L’Italia, in classifica, occupa le posizioni più basse da molti punti di vista:

  • la percentuale di adulti disinteressati all’apprendimento è seconda solo alla Turchia, che raggiunge il 79%
  • nelle ore settimanali di formazione pre pandemia, la Corea fa peggio, con 2 ore e 36 minuti a settimana
  • nelle ore settimanali di apprendimento post pandemia, sempre la Corea chiude la classifica con un’ora e 44 minuti

Formazione e competenze: un percorso da iniziare

È, quindi, questo il momento per l’Italia di invertire la rotta e di potenziare il percorso di costruzione delle competenze. Come? Gli strumenti sono tanti, così come gli incentivi.

Dal Fondo Nuove Competenze, in fase di rifinanziamento, con un ulteriore miliardo di euro che arriverà dall’Europa per i progetti di formazione futuri per le aziende, fino ad arrivare alla Formazione 4.0 all’interno del piano Industria 4.0. Un percorso di formazione in chiave tecnologica e digitale, che serve alle aziende per attuare strategie innovative per il proprio business.

Altra opzione, al di là dei singoli piani governativi, è la formazione continua dei dipendenti che l’azienda può attivare in qualsiasi momento attraverso i fondi interprofessionali, o attraverso periodici bandi che possono attivarsi nelle diverse parti del Paese. Le occasioni, insomma, non mancano. Occorre solo saperle cogliere al volo.

Se vuoi conoscere più nel dettaglio i percorsi di formazione possibili per la tua azienda, compila il form in pagina. I consulenti Time Vision sapranno indicarti il percorso più vicino alle tue esigenze.

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