Giovani e lavoro: il piano della Regione Lazio a sostegno dell’occupazione pesa un miliardo di euro. A dirlo è Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro della Regione, che ha illustrato alla stampa tutte le misure previste.

Il programma della Regione Lazio per giovani e lavoro

Sono 5 le misure previste dal piano occupazionale previsto dalla Regione Lazio:

Il contratto di ricollocazione della Regione Lazio

É questo uno degli strumenti che la Regione Lazio ha attivato da tempo. Nell’ultima revisione del contratto di ricollocazione 2021, viene specificato che I servizi erogati dai soggetti accrediti saranno rivolti a:

  • persone con almeno 30 anni di età,
  • in stato di disoccupazione,
  • ovvero in regime di sospensione dello stato di disoccupazione 
  • e residenti nella Regione Lazio

Solo per questa misura il tesoretto a disposizione della Regione, tramite Fondi europei FSE, è di 4 milioni di euro.

Giovani e lavoro? Con gli Its cambia la prospettiva

Un altro elemento da prendere in considerazione, nel programma della Regione Lazio, è il potenziamento degli Its, ossia degli istituti tecnici di alta specializzazione che, in buona sostanza, forniscono una formazione più di natura tecnica.

Le aziende saranno sempre più protagoniste delle Its Academy del futuro che, tra i loro obiettivi, hanno proprio la riduzione della distanza tra giovani e lavoro.

Il passaggio tra formazione e lavoro è spesso traumatico per i ragazzi che, seppur formati, non riescono a trovare occasioni di lavoro adatte, o, viceversa. le aziende non riescono ad individuare candidati idonei.

Insomma, quello che viene spesso definito mismatch tra domanda e offerta di lavoro si traduce in un mancato contatto efficace tra aziende e candidati. Ecco perché nella riforma degli Its si parla di una maggiore presenza delle aziende. Ma in che modo?

  • nella fondazione degli stessi istituti, in forma singola o attraverso reti di impresa che appartengono alla stessa filiera
  • e nel corpo docente

In realtà, già oggi il 70% del corpo docente viene dal mondo aziendale. Per il futuro l’idea è di far insegnare soltanto professionisti che abbiano maturato almeno 5 anni di esperienza di lavoro in un determinato settore affine all’indirizzo dell’istituto.

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